Il Governo vorrebbe rastrellare 103 milioni di euro sulla pelle dei lavoratori e dei precari in causa:inondiamo di mail la Commissione Bilancio del Senato
Nella Manovra Tremonti (decreto legge 98/2011) è prevista una nuova TASSA sulle CAUSE di LAVORO.
IL GOVERNO PENSA A COME FAR CASSA ED EVITARE PROCESSI AI PADRONI!
Promuoviamo una mailbombing di protesta a tutti i componenti della Commissione Bilancio !
La manovra di Tremonti (decreto legge 98/2011) ha introdotto l’obbligo del versamento del “contributo unificato” anche per le cause di lavoro, già dal primo grado di giudizio: è una tassa odiosa da eliminare; la misura colpisce sia i dipendenti pubblici che privati (sono esentati solo coloro che hanno un reddito annuo lordo inferiore a 21.256 euro).
Finora tutte le cause di lavoro erano esenti dal pagamento di questa tassa: un’esenzione giusta considerando che il lavoratore è parte debole di fronte alle aziende, una gratuità che è stata riconosciuta per poter meglio tutelare i diritti dei lavoratori di fronte all’arroganza del padronato.
Già con la Legge Finanziaria 2010, il Governo aveva introdotto la tassa per i ricorsi in Cassazione, ma da oggi il versamento del “contributo unificato” diviene obbligatorio già dal primo grado di giudizio, una tassa che, se pur diversificata secondo il reddito del lavoratore e secondo il valore della causa, disincentiva un diritto fondamentale dei lavoratori: basti pensare che per impugnare un licenziamento si dovrebbero pagare, da subito, più di 500 euro.
Dopo il Collegato Lavoro, che ha introdotto scadenze capestro per impugnare i licenziamenti e i contratti precari, il Governo si accanisce ulteriormente introducendo nuovi ostacoli: pagare una nuova tassa prima ancora di iniziare una causa. Il provvedimento, avendo effetto immediato, sta già procurando gravi danni ai lavoratori, con blocchi dell’avvio delle cause e le richieste di pagamento della nuova tassa.
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DIFENDIAMO I DIRITTI DEI LAVORATORI
DIFENDIAMO IL PROCESSO DEL LAVORO - NO ALLA MANOVRA TREMONTI
Con il decreto legge già in vigore contenente la manovra finanziaria viene eliminata la gratuità del processo del
lavoro e viene previsto il pagamento del contributo unificato nei procedimenti che riguardano il lavoro pubblico e
privato.
E’ un attacco gravissimo ai diritti dei lavoratori, già proposto nel 2008 ed allora respinto, e che oggi rischia di
passare nel silenzio di tutti.
Ogni controversia di lavoro viene assoggettata al versamento di un contributo unificato, diversificato a seconda
del valore della causa e con previsione di esenzione soltanto per i redditi più bassi.
E mentre per ridurre i costi della casta politica e per tassare le rendite finanziarie si rimanda a improbabili
provvedimenti futuri, questo governo non ha la minima remora a far cassa con i soldi dei lavoratori, mirando
anche ad una diminuzione del numero delle vertenze, a ridurre così le rivendicazioni dei lavoratori, cosa che farà
molto piacere al grande e piccolo padronato, in contrasto con i principi contenuti negli articoli 3, 4 e 24 della
Costituzione.
Invia subito la tua protesta contro questa ingiustizia!
Copiate il messaggio che segue e inviate una mail agli indirizzi dei componenti della Commissione Bilancio del Senato.
azzollini_a@posta.senato.it, agostini_m@posta.senato.it, garavaglia_massimo@posta.senato.it, lusi_l@posta.senato.it, carloni_a@posta.senato.it, deangelis_c@posta.senato.it, ferrara_m@posta.senato.it, galioto_v@posta.senato.it, fleres_s@posta.senato.it, lenna_v@posta.senato.it, lumia_g@posta.senato.it, mascitelli_a@posta.senato.it, milana_r@posta.senato.it, morando_a@posta.senato.it, vaccari_g@posta.senato.it, latronico_c@posta.senato.it, piscitelli_s@posta.senato.it
Oggetto:
Protestiamo contro la tassa per le cause di lavoro, di previdenza e assistenza obbligatoria, comma 6 dell’ art. 37 del D.L. 98/2011
Chiediamo che in sede di conversione del decreto legge 98/1011 la previsione sui costi del processo del lavoro sia definitivamente accantonata. La gratuità dei procedimenti giudiziari in materia di lavoro e di previdenza ed assistenza obbligatorie era rivolta a favorire un accesso agevole alla giustizia per la tutela dei propri diritti da parte dei lavoratori e delle parti deboli del rapporto giuridico considerato.
Con l’introduzione del contributo unificato salta uno dei principi fondanti il diritto del lavoro in questo paese.
Chiediamo pertanto l’accantonamento del comma 6 dell’ art. 37 del D.L. 98/2011
Comitato Cittadini per la Trasparenza e la Democrazia