Il Cardinale Sepe e la camorra
Il cardinale Sepe, oggi indagato per corruzione, raccomandò i suoi nipoti nella società della camorra. Sullo sfondo c’è la morte del pentito che parlò dei rapporti tra Cosentino e i casalesi.
Secondo il Gip, Nick ’o Americano «esercitava il reale potere direttivo e di gestione» della Eco4, «così consentendo lo stabile reimpiego dei proventi illeciti, sfruttando dette attività di impresa per scopi elettorali, anche mediante l’assunzione di personale e per diverse utilità».
Tra le persona segnalate da Cosentino, racconta Michele Orsi, ci sono anche due nipoti del cardinaleSepe (nel libro matricola della società compare il nome Luigi Sepe). Crescenzio Sepe è un cardinale dalle mille ombre. Le cronache di questi giorni ce lo raccontano indagato per corruzione nell’ambito dell’inchiesta sulla “cricca”. Uno dei suoi più stretti collaboratori, secondo le rivelazioni di Gianluigi Nuzzi suLibero, custodisce segretamente 20 lingotti doro in una cassetta di sicurezza dello Ior la cui provenienza era sospetta persino agli alti funzionari del Vaticano. Venti chilogrammi d’oro inarrivabile, immobili della Chiesa svenduti in operazioni sospette, amici e raccomandazioni nella società della camorra. Gesù, con illuminata lungimiranza, aveva già previsto tutto: «È scritto: la mia casa sarà chiamata casa di preghiera, ma voi ne fate un covo di ladri» (Matteo 21:13).